giovedì 22 ottobre 2020

Ceduo stecchino


 Matricine deperienti 

come potete vedere con cimale disseccato .

E’un problema sempre più diffuso legato all’isolamento di alberi che vivevano in una condizione di foresta e vengono esposti al caldo,

ecco la sostenibilità del ceduo.



Live streaming di Parco ForesteCasentinesi

venerdì 9 agosto 2019

Ghiande nel vento

Le ghiande cadono sotto le querce, il loro destino è segnato dalla mancanza di spazio vitale.
Certo qualche ghiandaia le nasconderà alcune lontano come scorta per l’inverno.
Poi ci siamo noi umani le metti in tasca e passeggiando cerchi un posto sicuro dove non passerà il trattore , dove non arriverà il decespugliatore , dove tra due sassi nascerà protetta.
Un gesto semplice ,una lettera d’amore per quelli che tra secoli sapranno leggerla .


Cinghiali senza ghiande

Una  quercia può vivere tra i 400 e i 500 anni. Fa la sua prima produzione abbondante di ghianda  dopo 60 anni.
C' è una simbiosi nella superficie di querce la loro età  e le popolazioni di ungulati.
Perché i cinghiali quest'anno pullulano letteralmente vicino ai centri abitati? Il primo motivo è la penuria di cibo nei boschi:
Il governo a ceduo stecchino, che lascia solo querce giovani che non producono ghiande nei boschi , spingono gli ungulati nei giardini ,terreni incolti e nei depositi di rifiuti vicino alle case, dove è più facile nutrirsi. Grave anche il loro  passaggio su strade e superstrade che mette in grave rischio la circolazione di automezzi.

the wild boars without enough acorns to feed themselves in the woods that have been cut, or that have been cut before the trees could have grown to produce a certain quantity of acorns, invade the Italian cities

Figli indegni

Figli indegni .

Il progressivo interesse per la Micologia degli  ultimi anni testimonia l’attrazione crescente di milioni  di cittadini cosiddetti "fungaroli " per questa componente ambientale che fornisce in quantità pregiati funghi di qualità .

La biodiversità vegetale , è gravemente minacciata però da cambiamenti ambientali provocati dalle attuali dinamiche socio/economiche  di utilizzo del suolo e dei boschi attraverso pesanti ceduazioni .

Si aspetterebbe una reazione di protesta da parte degli innumerevoli fruitori dei boschi e ancora più dalla scienza micologica per  le sue conoscenze sul ruolo dei funghi come regolatori naturali degli ecosistemi .

Liste rosse di funghi compaiono ormai in tutti i  Paesi europei.

Emerge nuovamente una grande aridità dell'animo umano verso l'invece smisurata generosità della natura per i suoi indegni figli.

Lista rossa funghi in estinzione :


venerdì 23 febbraio 2018

Le donne e gli alberi





Le Donne Chipko .

Trecento anni fa,  tante  donne della  comunità Bishnoi nel Rajasthan (India), guidati da   Amrita Devi, sacrificarono le proprie vite per salvare dall’abbattimento i loro khejri, alberi sacri, cingendoli con le braccia. Inizia con quest’evento la storia del Chipko.
Nel mezzo dell’Himalaya, negli anni ’70, le donne Chipko creano il movimento Hug The Tree Movement. La difesa con il proprio corpo degli alberi è lo strumento di lotta, per difendere la foresta, fonte di sostentamento della loro società. La deforestazione sta causando un disastro naturale, il territorio si degrada  e le fonti di acqua si inquinano gli animali selvaggi muoiono.
Il messaggio è che le foreste non sono solo una fonte di approvvigionamento di legname, ma generano un ambiente sano e pulito, la salvezza  di un ecosistema globale.
Nate dal messaggio di Gandhi di lotta non violenta, in India il movimento ottiene il divieto di taglio delle foreste Himalayane per 15 anni. Erano i tempi di Indira Gandhi, ma ancora oggi la protezione dura.
La tecnica di lotta? Abbracciare gli alberi e resistere ("Chipko" in Hindi significa "aggrapparsi").
Nel 1973 una donna che stava pascolando le mucche vide alcune persone munite di scuri, chiamò a raccolta le compagne che circondarono questi uomini dicendo: "Questa foresta è la nostra madre. Quando c’è poco cibo, veniamo qui a raccogliere erbe e frutta secca per nutrire i nostri bambini. Troviamo piante e funghi. Non potete toccare questi alberi". Insieme, istituirono squadre di sorveglianza ed il governo fu obbligato a costituire un comitato, che raccomandò la cessazione per 10 anni dei tagli a scopo commerciale nel bacino dell’Alakananda
Funzionò gli alberi non vennero questa volta tagliati .
Un imprenditore disse , al culmine del duro  confronto:
"Voi stupide donne di paese, lo sapete che cosa fruttano queste foreste?
Resina, legno, e tanta valuta straniera!"
Le donne risposero:
"Sì, lo sappiamo. Cosa fruttano le foreste.
Terra, acqua, ed aria pura,
terra, acqua, ed aria pura."
Le vittorie a volte sono consistite nella moratoria della deforestazione, altre volte nel reimpianto in zone vicine.
Scriveva nel 1978 Sarala Behn: “Dobbiamo ricordare che il ruolo principale delle foreste collinari non dovrebbe essere quello di procurare reddito, bensì di mantenere l’equilibrio delle condizioni climatiche di tutta l’India settentrionale e la fertilità della piana del Gange…se lo ignoriamo si accelererà pericolosamente l’alternarsi ciclico e ricorrente di inondazioni e siccità”.
Quasi 10 anni dopo, nel dicembre del 1987, a Stoccolma venivano consegnati due premi: Robert Solow, del MIT, riceveva il premio Nobel per l’economia, per la sua teoria della crescita basata sulla superfluità della natura; contemporaneamente, il premio Nobel alternativo – Premio per il diritto alla vita – è stato conferito alle donne del movimento Chipko che, come leader e come attiviste, hanno posto la vita delle foreste al di sopra della propria e, con le proprie azioni, hanno affermato che la natura è indispensabile alla sopravvivenza.

Carlo Papalini


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venerdì 12 gennaio 2018

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